Abbiate fretta di essere felici, perché non sappiamo quanto tempo ci resta

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By Alice Iz

Non esitate: abbiate fretta di essere felici, di realizzare, di costruire, perché non sappiamo quanto tempo ci resta. Girate pagina, eliminate tutto ciò che vi causa disagio e tristezza, prendete le distanze da ciò che vi ferisce.
La vita è troppo breve e ogni momento diventa, per questo, prezioso, unico. Irripetibile.

Le difficoltà, il peso della quotidianità, gli ostacoli piccoli o grandi che pur incontriamo, non devono farci desistere da uno dei fini cui tendere: la felicità.

Tutti vogliono essere felici, ma quasi tutti commettono un errore: pensano che la felicità sia uno stato perenne, continuo. Prolungato.

Non è così. Si costruisce la felicità, passo dopo passo. Emozione dopo emozione. Con la presa di coscienza. Con la consapevolezza. Con la gratitudine.

Tutti vogliamo essere felici, ma quasi tutti commettiamo un altro errore: pensiamo che la felicità sia una situazione economica ideale, un lavoro di prestigio, le vacanze in posti esotici.

No, non è così. È felicità effimera quella che deriva dai beni materiali. Un benessere che appaga temporaneamente. Che annoia poco dopo, che ci rende insoddisfatti poco dopo.

La felicità più autentica, duratura, quella che arricchisce lo spirito, è appunto, interiore.
Inizia da noi stessi, dal senso che troviamo alla nostra vita, dal valore che diamo alle emozioni e ai sentimenti.

I giorni passano in un lampo, le stagioni si susseguono una dopo l’altra velocemente, la vita è breve: non perdiamo altro tempo, impegniamoci a vivere intensamente ogni momento avendo come obiettivo la nostra felicità.
Ma esiste una chiave per la felicità? Esistono certamente atteggiamenti che ci permettono di raggiungerla con maggiore facilità.

Il primo? La gratitudine.

Essere grati per un altro giorno da vivere, per la buona salute, per quella dei nostri cari. Grati per ciò che abbiamo, per i nostri doni , per ogni benedizione che la vita ci offre.

Il secondo: non restiamo prigionieri del passato

Non bisogna dimenticare, non lo riteniamo nemmeno possibile, ma il passato è una lezione, non una condanna. Errori, delusioni, cadute, sono esperienze che permettono di crescere e diventare più forti, non catene che ci rendono prigionieri di rancori e tristezze. La vita va sempre e comunque vissuta in avanti.

Il terzo: prendiamo le distanze dalle persone negative

Da chi vorrebbe dettar regole nella nostra vita, da chi vuole solo usarci, contagiarci con la propria infelicità e frustrazione. Da chi trascorre il suo tempo a spettegolare, a cercare di minare la serenità altrui per invidia. Da chi non sa gioire.

Il quarto: ristabiliamo le nostre priorità

Quanto tempo trascorriamo a rimuginare, quanto peso inutile portiamo sulle nostre spalle? Quanta importanza diamo a cose e persone che non ne meritano?

Giriamo pagina, iniziamo a dare importanza solo a ciò che merita, alle persone che ci amano per quello che siamo, a quelle che amiamo e che arricchiscono la nostra vita.
Il quinto: sorridiamo!

Al mattino, anche se sappiano che ci aspetta l’ennesima giornata faticosa. A noi stessi nello specchio, perché siamo molto più di quell’immagine riflessa. Alla gente che incontriamo, a quell’estraneo che forse non lo ricambierà, ma che importa?

La felicità è consapevolezza, costruzione, positività, forza, coraggio. La felicità siamo noi quando ci rendiamo conto che la vita è una ed è breve.
Quindi:

“La vita è breve…perdona in fretta, bacia lentamente, ama davvero, ridi sempre di gusto….E non pentirti mai di qualsiasi cosa ti abbia fatto sorridere, oppure piangere” .
-Sergio Bambarén