L’alba appartiene agli amanti, ai sognatori e ai lettori

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By Deborah Doca

Si dice che l’alba appartenga agli amanti, ai sognatori e ai lettori. All’alba i nostri pensieri volano come telegrammi in cerca di destinatari.

E proprio in questa linea magica, tra notte e giorno, che lettori incalliti, sognatori malinconici, menti creative e amanti, tra carezze e confidenze, si spogliano dei loro vestiti e delle le loro emozioni.

L’alba è uno scenario particolarmente evocativo per il cervello, ci sentiamo liberi da stimoli esterni, ci connettiamo con spazi molto più intimi, liberi e creativi. L’alba, non è solo il territorio di coloro che soffrono d’insonnia o di sonnambulismo.

I cicli biologici degli esseri umani sono regolati dal ritmo circadiano.

Siamo sincronizzati da una piccola e affascinante struttura, chiamata ghiandola pineale che, stimolata dalla luce o inibita dall’oscurità, fornisce la produzione di melatonina, che serve per regolare i nostri cicli di sonno-veglia.

Molte persone arrivano a letto stanche, ma invece di dormire, invece di arrendersi al piacevole rifugio del cuscino, sentono che le loro menti sono attivate e sintonizzate come radar in attesa di ricevere segnali dalle stelle.

È il momento in cui leggere diventa più intenso, perché tra questo mare di lettere e la mente si crea un’arteria invisibile che dà impulsi più forti. La stessa cosa accade con la creatività e con l’amore.

Quando la città si spegne, le emozioni si accendono con più intensità.

Il tempo è un tiranno. Siamo costantemente all’erta, ansiosi, e nervosi. Gli orologi regolano il nostro tempo e scandiscono turni di lavoro, viaggi professionali, alimentazione impegni familiari e tempo libero.

Questi tempi, accettati o subiti, nella nostra società, non sempre soddisfano i nostri bisogni; anzi sono dei veri e propri inibitori della felicità e della creatività.

Secondo Paul Kelly, noto neuro-scienziato, ricercatore presso l’Università del Sonno e l’Istituto di Neuro-scienze Circadiane di Oxford, questi effetti ci stanno spingendo verso una “società stanca”.

Egli afferma che, sia il mondo professionale che quello educativo, ignorano i ritmi circadiani.

Partire all’alba e tornare a casa la sera, svolgendo attività lavorative o scolastiche di lunga durata, provocano fatica e stress e nascondono completamente il potenziale del nostro cervello.

Viviamo in una società in cui si dà più valore all’essere presenti che all’efficacia delle nostre attività, con il rischio di cadere in un triste letargo di infelicità.

Tuttavia possiamo trovare del tempo da dedicare a noi stessi, liberarci per qualche ora, e sfruttare al meglio i fine settimana.

Se durante il giorno, grazie alla dopamina, abbiamo un’attività cerebrale molto attiva, di notte, il nostro cervello funziona ad un altro ritmo.

La corteccia cerebrale, si spegne o entra in uno stato di “stand-by”. I processi di elaborazione, gestione, pianificazione, e confronto, rallentano.

Così la notte e l’alba, diventano momenti di sottile soddisfazione per un cervello che vuole concentrarsi su altre aree, e lasciarsi travolgere dall’immaginazione, dall’emozione, dall’introspezione o dalla riflessione.

Ecco perché si dice che l’alba è la casa dei sognatori. “Il momento in cui le stelle sussurrano tra loro e alcuni hanno il dono di poterle ascoltare”.

A volte capita di andare a letto con qualche problema, con un senso di inquietudine, con la mancanza di idee, o preoccupati per come è andata la giornata.

E spesso accade di svegliarci all’improvviso verso l’alba. Ci immergiamo nella lettura e le nostre idee sembrano più chiare: la mente appare limpida come la superficie di uno specchio.

Le risposte cominciano ad arrivare. L’ispirazione fiorisce, le emozioni si acuiscono, e la nostra capacità di sentire, connettere e visualizzare le immagini si intensifica sempre di più.

È il motore della neurochimica, che vede nella notte, l’istante perfetto per concentrare tutte le sue energie e risorse.

La mente si svuota e i pensieri fluiscono, c’è una maggiore connessione e proviamo più piacere in certe attività che, durante il giorno, non sono sempre possibili.

Tuttavia, se il sonno prende il sopravvento, non possiamo sempre godere di questi momenti, che solo la luna o il timido sole, fanno da testimoni ai nostri umili piaceri: il sogno, la lettura, l’amore…