Dignità: il limite dell’amore

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By Deborah Doca

Non è vero che l’amore non ha limiti, ne ha uno almeno e si chiama dignità.

Andare a scandagliare questi due pilastri dell’essere umano non è proprio semplice.

Siamo fatti per cercare e dare amore, una condizione nobile senz’altro, ma che a volte, forse per qualcuno anche spesso, cozza con un altro pilastro: quello della dignità.

“La dignità e l’amore non si mischiano bene, e nemmeno vanno a lungo d’accordo.”

Così la pensava Ovidio e certamente questa frase non aiuta a trovare un accordo tra queste due inalienabili condizioni della persona.

È proprio così? È vero che amore e dignità non possono andare a braccetto nel lungo periodo?

Chi sostiene , come Ovidio, che amore e dignità a lungo andare non possono andare d’accordo, forse commette un errore sui due concetti.

Se è vero infatti che la dignità è quella forma di rispetto che ogni persona deve avere nei confronti di se stessa, significa forse che amare o essere amati presuppone qualcosa che non sia rispetto?

Sicuramente tante persone, magari in totale buona fede, scambiano l’amore con il bisogno di compagnia, vivono questa condizione, bella e sicuramente impegnativa, come una sorta di annullamento di sè, accettazione incondizionata di comportamenti che con l’amore nulla hanno a che fare.

Molte persone pensano che non vi sia niente di più catastrofico che essere lasciate e abbandonate dalla persona che amano, e quindi anche inconsapevolmente dimenticano se stesse per non incorrere in questo evento.

Attenzione però! Pensare questo significa aver già dimenticato una forma di amore, che è quella che occorre nutrire verso la propria persona.

Così come, allo stesso modo, scambiare la dignità con l’orgoglio, erigere cioè un muro per un qualcosa che può essere superato, perdonato e accettato significa di fatto non amare.

Nemmeno se stessi, perchè si finisce per privarsi di un rapporto che, come tutte le cose, non nasce perfetto, ma può essere plasmato e vissuto in maniera matura e gioiosa da entrambi i partner.

Il vero nemico dell’amore non è quindi la dignità, ma l’orgoglio. Questo erige muri, nutre spesso forme di vittimismo, toglie lucidità, mentre la dignità ha una sua tolleranza che nasce da una profonda auto-stima e dalla capacità di vedere oltre qualche piccolo sbaglio.

Il punto vero, allora, non è l’infallibilità, la perfezione. Nessuno è perfetto, sbagliare come si usa dire, è umano.

L’importanza di capirlo, di chiedere scusa, di non crogiolarsi nei propri errori e di non considerarli parti integranti del proprio modo di essere prima che una dimostrazione di amore è una dimostrazione di maturità e di responsabilità.

Amare non significa accettare per partito preso. Significa condividere, sapere che si è in due, desiderare un rapporto che completi, arricchisca, ci porti a vivere una vita degna di significato.

E per farlo occorre saper rispettare e vivere se stessi e l’altro con dignità.

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