La regola dei 3 Presenti : chiudere un ciclo della vita per entrare in un altro

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By Deborah Doca

La regola dei 3 Presenti altro non è che una serie di considerazioni e suggerimenti utili a chiudere un ciclo della vita per passare ad un altro.

Una delle cose più difficili da fare è riuscire a chiudere un ciclo della vita, a cambiare direzione, ad uscire da quegli stadi che sembravano dare sicurezza e confort mentre in realtà stavano svilendo una persona.

Per riuscire a farlo occorrono determinazione e coraggio, qualità che non sempre si hanno a portata di mano nei momenti delicati, soprattutto perché, solitamente, si arriva in quelle situazioni stanchi ed anche demotivati.

E quindi l’abitudine, i ricordi, a volte anche un senso di stizza fanno da barriera verso l’uscita, impediscono alla persona di compiere quel processo di pulizia e rinnovamento essenziale per proseguire lungo il proprio cammino.

Compiere questo percorso significa sicuramente lasciare andare qualcosa, abbandonare pensieri o anche persone causa di malessere e negatività.

È proprio questa fase , quella cioè tra un passato doloroso e pesante ed un futuro che ancora non conosciamo che spaventa, e che in maniera subdola ci tiene legati.

Un approccio costruttivo per uscire da questa impasse tra passato e futuro si chiama presente, e questo spazio può essere vissuto come momento di esame e riequilibrio interiore, come una sorta di ” intervallo” tra due tempi.

Lo scrittore Coelho ha dedicato un bel saggio a questo tempo, ed identifica questo momento importante con quelli che definisce i 3 presenti.

Situazioni necessarie, non sempre facili, ma sicuramente determinanti per compiere un passo in avanti nella direzione di se stessi, e del vero senso della propria vita.

1- La prima fase si può definire come Lutto

Perché dobbiamo staccarsi, lasciare andare, e sappiamo benissimo quanto questo processo sia difficile ed anche doloroso.

Il lutto nella cultura contemporanea é sentito come perdita, perché associato alla morte.

Antiche filosofie e pensieri diversi definiscono questo passaggio come ritorno, ed è su questo che occorre concentrarsi.

Un elemento importante, in questa fase, consiste nel fare un resoconto sincero di quello che vogliamo lasciare, della situazione che ci ha tenuto prigionieri così a lungo.

È un lavoro con sé stessi che richiede una grande onestà.

2- La seconda fase: Attesa Costruttiva

Siamo abituati a vivere secondo il modello del ” chiodo schiaccia chiodo” , e in tante occasioni traiamo la spinta necessaria solo quando si presenta un’occasione che pensiamo migliore rispetto al passato.

È una comodità che non può essere accettata se si vuole evolvere sinceramente, se si desidera che questa fase difficile sia qualcosa che ci innalza come persone.

Riuscire a curare se stessi, andando anche in uno stato di subbuglio interiore, è lo sforzo necessario per rendere fecondo questo passaggio.

Occorre introspezione, capacità di analisi, silenzio. La voce interiore che magari era stata messa a lungo a tacere indicherà la strada da intraprendere.

3- La terza fase ovvero la Rinascita

Più consapevole perché vissuta dopo passaggi delicati e non semplici, e però sicuramente autentica, meno annacquata da compromessi e paure di circostanza.

Rinascere significa, anche secondo il pensiero della Kabbala, ritrovare se stessi, ciò che riguarda in maniera autentica il cammino personale.

Rispetto ai passaggi precedenti si ricominciano a muovere i passi, si riprende il cammino una volta usciti dal momento del lutto e dellintrospezione.

Non saranno ancora decisi e baldanzosi ma sicuramente più consapevoli , e per questo più importanti.

Riflessioni importanti, da condividere con i vostri amici!