Lo strano comportamento di un empatico autentico

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By Deborah Doca

L’empatia viene definita come la capacità di ricevere, capire stati d’animo, emozioni, vibrazioni che le persone, tutte, attraverso i loro stati d’animo, emanano in maniera spontanea.

Molte persone sono empatiche, ma non lo sanno, e questo può causare loro anche danni.

In maniera molto semplice possiamo dire che una persona empatica assorbe stati d’animo, paure, rabbie, così come ovviamente anche gioie da chi gli sta intorno.

E questo va capito, anche per trovare le inevitabili schermature, per non essere o diventare troppo vulnerabili.

Essere empatici infatti è un qualcosa di diverso rispetto a coloro che intuiscono pensieri o intenzioni altrui.

Significa assorbire anche le emozioni, gli stati d’animo più profondi, quelle vibrazioni a prima vista non decifrabili dalla maggior parte delle persone.

In parole semplici, empatica è una persona che sa andare oltre gli sguardi e le parole, anzi è colei che sa leggere oltre le manifestazioni concrete delle persone, spesso diverse dagli atteggiamenti a prima vista manifestati.

Tutto questo può essere un grande problema. Frequentare continuamente persone che tendono a scaricare problemi, ansie, frustrazioni, diventa un esercizio molto spossante, pericoloso.

La persona empatica diventa una sorta di ” straccio della polvere” che assorbe tutto questo.

Situazioni come quelle elencate non accadono solo nella cerchia delle amicizie o del lavoro. Una persona empatica diventa facilmente riconoscibile anche per gli sconosciuti,e se non impara a mostrare indifferenza e distacco, rischia di cadere nella trappola anche di persone incontrate occasionalmente.

Riuscire quindi a mantenere le distanze, a non farsi coinvolgere, a spegnere il telefono, ad isolarsi anche, è la migliore risposta per recuperare energia, per ritrovare equilibrio, spensieratezza, per non essere sempre sotto pressione.

Le persone empatiche, quando sentono la necessità di ricaricarsi, è bene che comincino anche ad evitare situazioni dove c’è troppa folla, dove il tumulto di vibrazioni, pensieri, aggressività possono determinare facilmente caos e corto-circuiti.

Vivere in una zona molto vivace, frequentare continuamente luoghi densi di giovani e alla moda, o un’area conosciuta come possibile ritrovo di micro criminalità, può prosciugare anche inconsapevolmente le energie psichiche di una persona empatica.

Quando si avverte il bisogno di ricaricare le batterie è consigliabile anche staccare da tutti i canali di informazione e confusione, siano questi internet, i social, le televisioni. La cosa più corretta è isolarsi, meglio se nella natura, in relax.

Una delle caratteristiche più belle delle persone empatiche è quello di guarire il prossimo. Attraverso la percezione dei problemi e delle emozioni, la persona empatica sa trovare la parola giusta, il consiglio appropriato.

È come guidata da un istinto positivo che riesce poi a trasmettere.

Deve però imparare a chi dare ascolto e da chi è bene allontanarsi.
Non è un lavoro semplice, non è una scelta immediata. Si impara con un po’ di esperienza, e soprattutto valutando il comportamento altrui.

Chi perseguita nella sue negatività, senza sforzo, senza dare ascolto, non è una persona meritevole delle attenzioni.

Il rischio maggiore di una persona empatica è quello di ignorare se stesso, di trascurare i propri problemi ed i propri stati d’animo. Portato anche istintivamente a farsi carico del prossimo, rischia di perdere il proprio equilibrio e la propria bussola.

Obbligatorio allora diventa il distacco, il recupero delle energie, pena l’implosione, e la perdita anche di quella carica positiva che una persona empatica porta con sè.

Non è egoismo nè mancanza di compassione, ma un processo naturale. Spontaneo, come il dono che inconsapevolmente possiede.

Conoscete delle persone empatiche o lo siete voi stessi?
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